La Pro Loco di Canosa e don Salvatore Sciannamea
L'intervista

Canosa futura tappa “Cammino di Guglielmo”

Francesco Specchio
Francesco Specchio
Per saperne di più ne abbiamo parlato con uno dei promotori del percorso liturgico, don Salvatore Sciannamea, rettore dell'Abbazia del Goleto
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Il 21 aprile a Barletta, presso la Basilica del Santo Sepolcro è stato sottoscritto il protocollo d’intesa sul “Cammino di Guglielmo”. In tale occasione, la Pro Loco di Canosa di Puglia ha rappresentato la nostra città.

Tale circostanza segue altre sottoscrizioni protocollari come quella avvenuta invece lo scorso febbraio, tra gli enti e i soggetti del territorio avellinese.
Questo itinerario escursionistico e spirituale, lungo circa 250 km, coinvolge tre regioni: la Campania, la Basilicata e la Puglia. Il sentiero è dedicato a San Guglielmo, protettore dell’Irpinia.

Il suo punto di partenza è situato presso l’Abbazia di Montevergine – fondata 900 anni fa dallo stesso santo – nelle vicinanze di Avellino. Tra le varie tappe, attraversando un percorso montuoso, tipico dell’Irpinia, i camminatori raggiungono l’Abbazia del Goleto nei pressi di Sant’Angelo dei Lombardi (AV). Nel suo proseguimento, entrati in Basilicata, i viandanti possono sostare presso la badia di Santa Maria di Pierno, in prossimità di San Fele (PZ). Dopo essere giunti a Melfi, si entra in Puglia, toccando Canosa, e poi concludendo l’intero itinerario a Barletta, al cospetto della suindicata Basilica.

La basilica del Santo Sepolcro, oltre ad aver ospitato questo importante incontro istituzionale, nel Medioevo era un punto di riferimento per i pellegrinaggi, data la sua particolarità di trovarsi su un crocevia stradale tra la Via Francigena litoranea (da Siponto) e la Via Traiana (da Canosa), due strade battute dai viandanti diretti in Terra Santa. Questi camminatori spirituali, giunti presso il sacro edificio barlettano, trovavano accoglienza e ristoro, prima di riprendere il proprio tragitto alla volta di Gerusalemme.

Dopo l’ambito riconoscimento come luogo di sosta lungo la celebre Via Francigena, il ruolo di Canosa quale tappa del “Cammino di Guglielmo” conferirebbe ulteriore importanza alla nostra città nell’ottica di un turismo lento legato alla spiritualità, all’arte, alle tradizioni popolari locali, all’antropologia e al rapporto con sé stessi e con la natura.

Per saperne di più riguardo a questo cammino, abbiamo chiesto maggiori delucidazioni a don Salvatore Sciannamea, sacerdote canosino, rettore dell’Abbazia del Goleto e uno dei promotori per la realizzazione di questo lungo percorso liturgico.

Don Salvatore, cosa è e cosa significa per i viandanti e per la gente del territorio irpino il “Cammino di Guglielmo”?

“Si è pensato di istituzionalizzarla dopo una esperienza di camminatori che si faceva ogni anno, a maggio, dal lago Laceno al Goleto. È stato pensato di fare nascere il cammino, d’accordo con l’abate di Montevergine, per il novecentesimo anniversario dell’abbazia omonima.”

Quando e come è nata l’idea del “Cammino di Guglielmo”?

“È stato solo pensato e per il momento si stanno vagliando i sentieri in Irpinia anche attraverso strumenti di geolocalizzazione. Come tutti i cammini sarà aperto a tutti.”

Finora quanti viandanti l’hanno percorso interamente, o in parte, e di quali nazionalità?

“La risposta è stata quella di conoscere un protocollo fatto di proposte fattive, con adesioni formali. Dopo questa parte burocratica auspico che ogni territorio si metta in moto operativamente.”

Come stanno rispondendo le comunità locali?

“La risposta è stata quella di conoscere un protocollo fatto di proposte fattive, con adesioni formali. Dopo questa parte burocratica auspico che ogni territorio si metta in moto operativamente.”

Quali sono i più frequenti feedback da parte dei camminatori?

“Coloro che hanno fatto esperienza del territorio irpino e delle abbazie guglielmino fanno esperienza di natura, meraviglia, storia, arte e spiritualità.”

Dal punto di vista infrastrutturale, della segnaletica ed eventuali convenzioni con strutture ricettive per alloggio e ristoro, come state procedendo?

“Al momento ci si è incontrato al Goleto per pensare a ciò. C’è il contributo di soci del Touring Club Italiano e del CAI, esperti di mappe e sentieristica. Una delle grandi sfide è la valorizzazione del proprio territorio.”

Avete creato, o pensate di creare delle credenziali per i pellegrini in cammino, come per la “Via Francigena” o il “Camino de Santiago”?

“Si sta già pensando a una guida del Touring Club con la carta delle credenziali, in maniera simile.”

Attualmente, vi sono problematiche o criticità nel portare avanti questo progetto?

“A me non piace parlare di problemi ma di possibilità. Spiritualmente ne vedo molte e credo che la stessa cosa si pone tranquillamente per un discorso di ricettività e di accoglienza. Se si vede il fine è il momento della creatività operativa per porre in essere il meglio che associazioni, comune ed enti, possono esprimere.”

Il “Cammino di Guglielmo” attraverserà Canosa, penultima tappa prima della sua conclusione a Barletta. Al momento, a che punto è l’iter col nostro Comune e con i soggetti cittadini interessati?

“Ho semplicemente parlato della cosa a un assessore. Lì dove c’è desiderio di dare una collaborazione, a braccia aperte, Canosa sarà presente, come già la Pro Loco ha fatto.”

Allo stesso modo, a che punto è il dialogo con le parrocchie e gli esercenti locali per prepararsi ad accogliere viandanti che giungono in città per quella che per noi è una novità?

“Ripeto che il cammino è alla fase embrionale. Sono fiducioso che germoglierà, il tempo ci dirà come. Intanto accolgo con fiducia il tanto fermento che questi mesi hanno evidenziato.”

Come state pensando di promuovere questo cammino? Verrete a parlarne e a presentarlo al nostro pubblico?

“Ci sarà un sito. Ne hanno parlato molti siti e molti giornali. Si è parlato anche alla Borsa del Mediterraneo a Napoli. Lì dove verrà posto interesse credo che ci saranno le disponibilità di cuore incontrarsi.”

Dal punto di vista editoriale, cosa state pensando di realizzare per una migliore informazione e divulgazione?

“Questo è un lavoro di associazioni e comuni, ma con il tempo credo che si creeranno le condizioni per la condivisione di materiali.”

Grazie per le sue risposte e buon lavoro!

sabato 22 Aprile 2023

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