Dalla metà del IV sec. a.C. fino al I sec. a.C. furono prodotti dalle botteghe canosine vasi molto originali, rompendo con le tradizionali produzioni subgeometriche.
La decorazione racchiusa in fregi orizzontali delimitati da coppie di linee parallele. Gli ornamenti sono dipinti con vernice scura opaca, in contrasto sul fondo chiaro del vaso, la cui superficie è talvolta ingubbiata, cioè rivestita da un sottilissimo strato di argilla diluita. Questo genere di produzione locale ha avuto una destinazione principalmente funeraria ed è suddiviso in tre tipi.
La ceramica protolistata, o di tipo A (350-320 a.C.) è decorata da elementi contenuti in cornici (o liste) e racchiuse in riquadri, senza occupare tutta la superficie vascolare.
Di aspetto più evoluto è invece la ceramica mediolistata, o di tipo B (320-300 a.C.). Il rivestimento figurativo è costituito da liste sovrapposte che ricoprono tutta la superficie del vaso. La decorazione è più fitta e assume sembianze naturalistiche. Al contempo, anche la forma vascolare presenta delle modifiche: le olle ad imbuto (recipienti per liquidi, aridi e ceneri) presentano una forma più allungata, mentre gli askoi (recipienti per acqua) vengono creati ora con un labbro appena distinto, ora più pronunciato.
Di concezione più autonoma è la ceramica tardolistata, o di tipo C (300-320 a.C.).
Rispetto alle creazioni tradizionali, i contenitori ceramici sono prodotti soprattutto col tornio, con forme molto più articolate. Oltre ad essere composte da elementi vegetali, le raffigurazioni sono abbellite anche da delfini e figure umane molto schematizzati. La tavolozza vede l’affiancarsi del colore rosa, al colore bruno-nero e rosso-mattone.
BIBLIOGRAFIA
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