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La FAC e CanosaLive insieme per la realizzazione della rubrica sulla produzione vascolare antica

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la Fondazione Archeologica Canosina partner della rubrica (riprese e montaggio di Roberto Del Latte)
2° appuntamento della rubrica su "L'evoluzione della ceramica canosina dal XII al III sec. a.c.": La ceramica subgeometrica daunia (testo a cura di Francesco Specchio)
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A partire dal XII-X sec. a.C. circa, giunsero in Puglia popolazioni provenienti dall’Illiria, una regione balcanica compresa tra l’ex Jugoslavia e l’Albania. Dopo il loro stanziamento e una volta consolidata la propria presenza nel territorio, col passare del tempo si vennero a creare quelle che oggi definiamo le tre antiche subregioni pugliesi: Daunia (nella parte nord-occidentale), Peucezia (nella zona centrale) e Messapia (area corrispondente all’attuale Salento).

In questo quadro storico, tra il XII e il VII sec. a.C., Canosa ha avuto la sua genesi, insieme ad altri antichi centri abitati pugliesi. Lo sviluppo e la stratificazione sociale della comunità avrebbero determinato l’imporsi di potentati locali, i cosiddetti Principes.

Insieme all’agricoltura, la produzione vascolare divenne una delle più notevoli. La massiccia presenza di una materia prima come l’argilla comportò la nascita di botteghe, per una copiosa produzione di vasellame dalla funzione domestica, o rituale.

Nel VIII sec. a.C. circa, nelle botteghe locali come nel resto della Daunia, venne a crearsi una produzione ceramica denominata “subgeometrica”, caratterizzata da sagome e decorazioni derivanti da precedenti matrici generate in Puglia a partire dal IX sec. a.C. e che col tempo si sarebbe distinto rispetto alle manifatture degli altri due principali territori pugliesi della Peucezia e della Messapia.

Esemplari interessanti e inerenti all’epoca che stiamo trattando sono quelli rinvenuti nelle sepolture di contrada Toppicelli (ove vi sarebbero tracce di officine ceramiche), Via Pasubio e Via Legnano, rispettivamente alla periferia settentrionale e, nell’ultimo caso, nord-orientale della città.

In determinati periodi, questo genere di produzione ebbe mercato anche in altri territori, come nel Salernitano, nel Piceno, o nelle regioni transadriatiche della Dalmazia e della Slovenia.

IL SUBGEOMETRICO DAUNIO I
Tra il 700 e il 550 a.C. venne ad affermarsi dunque lo stile “Subgeometrico Daunio I” che riprende da pregresse produzioni locali, con determinate evoluzioni.

In quest’epoca le botteghe cittadine producevano recipienti come olle globose, biansate (a doppio manico) elevate spesso su un alto piede, brocche globulari con stretto collo troncoconico e alta ansa angolosa.

La ceramica veniva modellata a mano, oppure si ricorreva a un tornio primitivo a ruota lenta. Le forme vascolari sono abbellite da motivi geometrici dipinti da tinte opache come un bruno-nero, al quale spesso è aggiunto un rosso. Compongono le decorazioni geometriche rombi, scacchiere, linee, strisce, cerchi concentrici ed ecc.

All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, nella prima sala (la “Sala dell’Ariete”) troviamo alcuni esempi di questo genere di vasi, provenienti dalle sepolture di Vico Pasubio (VI-V sec. a.C.), nei pressi di Via Alcide De Gasperi.

IL SUBGEOMETRICO DAUNIO II
Col passaggio al “Daunio II” (550-400 a.C.), tra i vari manufatti, si attestò soprattutto la creazione l’olla col labbro ad imbuto, una delle più distintive sagome vascolari che figura nei corredi sepolcrali canosini, dal VI fino al III sec. a.C. Si tratta di un contenitore per liquidi, talvolta utilizzato anche come urna cineraria.

Il linguaggio decorativo ricorrente era caratterizzato da una raffigurazione geometrica che comprende rombi o losanghe concentrici riempiti a tratteggio, a schiera o a punti. Inoltre, l’ornamento del vaso è arricchito da forme plastiche, a rilievo, di maschere di animali, appendici forcute, mani apotropaiche, o (ma più raramente) volti umani a tutto tondo.

Ascrivibili a questi caratteri sono gli esemplari riportati alla luce in una tomba di Via Legnano ed esposti nell’anzidetta “Sala dell’Ariete” del Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia.

Questa produzione avrebbe continuato ininterrottamente sino al V sec. a.C., allorché si sarebbe verificata una crisi degli scambi con le altre regioni adriatiche, per via dell’arrivo dei Greci che inserirono nuove correnti di traffico verso l’Adriatico centro-settentrionale. Allo stesso modo, risentirono difficoltà anche le consolidate relazioni con gli Etruschi stanziatisi sulla piana del Sele, a causa dell’espansione sannita.

IL SUBGEOMETRICO DAUNIO III
Tra il 400 e il 300 a.C., la ceramica canosina conseguì un’ulteriore evoluzione, raggiungendo una fisionomia conosciuta come “Subgeometrico Daunio III”. Tale stile si concretizza durante l’epoca di ellenizzazione della Daunia, vale a dire quando questo territorio entrò ormai in contatto con la Magna Grecia.

Intorno alla fine del V sec. a.C., cominciò ad essere introdotto l’utilizzo del tornio. La produzione vascolare in questo periodo soffrì comunque un netto calo qualitativo. Scomparve l’uso della bicromia, prediligendo per la pittura vascolare l’utilizzo di una tinta nerastra-bruna, opaca.

I ceramografi locali cominciarono a raffigurare sulle superfici ceramiche forme di tipo vegetale che progressivamente prendesero più spazio, rispetto ai caratteri decorativi tradizionali geometrici. Inoltre, sul vaso sono stese rapidamente semplici fasce parallele di vernice lucida bruna, o arancione.

Bibliografia e Webgrafia

E. M. DE. JULIIS, I Principes, in R. CASSANO (a cura di), “Principi, Imperatori, Vescovi”, Venezia 1992

E. M. DE JULIIS, La ceramica indigena, in R. CASSANO (a cura di), “op. cit.”, Venezia 1992

M. CORRENTE, L’Insediamento di Toppicelli, in R. CASSANO (a cura di), “Principi, Imperatori, Vescovi”, Venezia 1992

M. CORRENTE, V. DISTASI, M. G. LISENO, Produzioni ceramiche arcaiche, Lavello 2008

M. N. LABARBUTA, Tra Arte ed Evoluzione: Gli stili geometrici vascolari, in “Tu in Daunios”, Dicembre 2012, Anno 2, n. 4, p. 16

VASI DAUNI, voce in E. M. DE JULIIS, “Enciclopedia dell’Arte Antica”, sa 1994, consultabile all’interno dell’url: https://www.treccani.it/enciclopedia/vasi-dauni_res-56ad89c8-66b6-11e1-b491-d5ce3506d72e_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/

domenica 1 Gennaio 2023

(modifica il 12 Gennaio 2023, 12:49)

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F. Imbrici
F. Imbrici
1 anno fa

Complimenti, il mio auspicio è che il nuovo anno sia proficuo di queste iniziative ad alto contenuto culturale vero volano per una società che si affaccia nel terzo millennio e che non dimentica le proprie radici

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