Turismo e cultura

Aldo Patruno introduce la rubrica di Canosalive sulla produzione vascolare canosina

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Aldo Patruno introduce la rubrica "L'evoluzione della ceramica canosina"
A partire da domani 5 primi appuntamenti per parlare dell'evoluzione della ceramica dal XII al III secolo a.c.
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Da domani, lunedi 26 dicembre, partirà la rubrica di approfondimento introdotta Direttore del dipartimento Turismo e Cultura, Aldo Patruno, dal titolo “L’EVOLUZIONE DELLA CERAMICA CANOSINA DAL XII AL III SEC. A.C.” ideata, curata e realizzata dalla redazione di CanosaLive (Maria Rosaria Di Chio, Francesco Specchio, Sabino D’Aulisa, Roberto Del Latte)

L’argomento in oggetto vuole trattare un tema, quello della ceramica antica canosina, sul quale da qualche tempo stiamo lavorando, attraverso un metodo descrittivo che sia il più possibile scientifico ma allo stesso tempo lasci ampio spazio all’esplorazione dei molti rami che ne derivano.

Il progetto nasce dall’obiettivo di unire ogni singolo cittadino in un’identità comune, legata alla storia classica della propria città d’origine proponendosi in modo accattivante, con un linguaggio semplice e divulgativo, che possa incuriosire tutti superando i confini urbani. E che possa soprattutto contribuire ad avvalorare quell’identità prettamente archeologica della nostra città da un punto di vista turistico-culturale

Nella rubrica che prevede cinque primi appuntamenti con cadenza settimanale, non mancheranno interventi di studiosi che si avvicenderanno con ulteriori approfondimenti, aneddoti e curiosità che non è facile reperire nei testi ufficiali e in quelli più diffusi.

Nella realizzazione del progetto ci si è avvalsi anche della collaborazione di enti associativi come la Fondazione Archeologica Canosina, importante punto di riferimento per quanto concerne l’aspetto prettamente archeologico di Canosa, tanto dal punto di vista turistico-culturale, quanto per lo stato di salute delle nostre numerose antichità.

Introduzione:
La produzione vascolare canosina è oggi uno dei principali argomenti di studio dell’arte antica in Italia meridionale.

Pregiati manufatti sono in mostra permanente nei più prestigiosi musei italiani ed esteri. Il nome “Canosa”, riconosciuto dagli studiosi come luogo di provenienza di alcune di queste manifatture, viene veicolato ed esposto alla vista di centinaia (se non migliaia) di visitatori che tutti i giorni si aggirano tra le sale e i corridoi del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MARTA), del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), del Museé du Louvre a Parigi, del British Museum a Londra, dello Staatliche Museen di Berlino, o del Metropolitan Museum di New York.

Anche Canosa è dotata di una dignitosa struttura espositiva come il Museo Archeologico Nazionale, attualmente ubicato all’interno di Palazzo Sinesi, nell’attesa di un trasferimento in una sede più ampia, come attendiamo ormai da anni. Le sale di questo museo cittadino sono impreziosite dalla presenza di una vera e propria evoluzione della ceramica locale: dagli esemplari rudimentali del VI sec. a.C. ad autentici capolavori del IV-III sec. a.C., in un percorso lungo il quale possiamo notare come tendono sempre più ad affinarsi la sagoma vascolare e la sua veste ornamentale, in un autentico cammino evolutivo.

La copiosa produzione canosina, di cui solo una relativa parte è conservata nella nostra città, è dovuta presumibilmente alle numerose botteghe locali – come potrebbe evincersi nel riscontrare forme, tecniche e stilemi differenti – che hanno saputo produrre manufatti in consistenti quantità.

La presenza nel nostro territorio di una materia prima come l’argilla e la continua richiesta di tali oggetti da utilizzare per scopi domestici, rituali (come eventi nuziali o funerari) o meramente decorativi da parte della comunità locale e, col tempo, anche di territori sempre più distanti, hanno pertanto incoraggiato questa produttività manifatturiera, determinando un vero e proprio commercio di tali prodotti.

Cercando di renderci comprensibili il più possibile nei confronti dei non addetti ai lavori, apriamo quindi la presente rubrica, per illustrare l’evoluzione e le varietà della ceramica locale e fornire maggiore consapevolezza sulla bellezza che il nostro territorio è stato ed è tuttora in grado di creare.

Per questo motivo partiamo dalle origini, prendendo come riferimento attendibili pubblicazioni pregresse scritte da archeologi, ricercatori ed esperti che ben conoscono la realtà archeologica canosina.

Per lo meno, cominciamo con l’analizzare alcuni degli esemplari più remoti e poco per volta scopriamo cosa gli artigiani, i ceramisti e i ceramografi locali sono stati in grado di realizzare.

Inoltre, andremo ad estrapolare particolarità artistiche e raffigurative che caratterizzano le stesse ceramiche, focalizzandosi in modo compendioso sulle funzioni delle più ricorrenti sagome vascolari all’interno dei contesti funerari.

domenica 25 Dicembre 2022

(modifica il 12 Gennaio 2023, 12:39)

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