Continuano le passeggiate archeologiche organizzate dalla Fondazione archeologia canosina a Canosa di Puglia.
In occasione della festività patronale del 9 Febbraio, difatti, sono stati effettuati molteplici tour alla scoperta del Santo vescovo Sabino.
I turisti, provenienti dalla Terra di Bari e dal nord Italia, hanno apprezzato le vestigia canosine, esprimendo stupore ed incredulità per la ricchezza archeologica del territorio, come la signora Enrica da Milano: “Canosa è un museo a cielo aperto, pullula di tesori, non mi aspettavo così tanta bellezza. Apprezzo il lavoro svolto da coloro i quali hanno a cuore lo sviluppo della città ed auspico un maggiore coinvolgimento da parte dei ragazzi, devono essere loro, in primis, portavoce del proprio patrimonio culturale e valorizzatori dello stesso.”
Non solo forestieri ma anche nativi del posto come il signor Nicola, residente a Bari, hanno apprezzato l’affascinante figura di San Sabino e le sue realizzazioni urbanistiche:” Sono nato a Canosa ma non avevo mai avuto modo di visitare i suoi siti archeologici. Sono contento di aver conosciuto la mia città natale sotto un’altra veste. La passeggiata archeologica è stata fantastica, grazie alla guida, preparata e disponibile, abbiamo trascorso un’intera giornata all’insegna dell’allegria, della cultura e del buon cibo”.
Uomo dalla profonda fede, ha da sempre affascinato gli studiosi: visse oltre cento anni e nonostante la cecità scampò a tentati avvelenamenti.
A raccontarci del Santo ci sono fonti scritte di prim’ordine, quali i Dialoghi di S. Gregorio Magno, fonte privilegiata per colui che al principio del IX secolo ne dettò la Vita: l’Anonimo canosino. Quest’ultimo, così, lo descrive: “L’uomo di Dio era pio e zelante restauratore di chiese. Nonché apostolo infaticabile nella direzione delle anime, che Dio aveva affidate alla sua cura pastorale. Non cessava mai di ammaestrare e di erigere chiese.”
Sono state ammirate le realizzazioni di San Sabino, partendo dalla ConCattedrale San Sabino, a lui consacrata da Papa Pasquale II nel 1102; il Parco archeologico del Battistero di San Giovanni, edificato lungo la via Traiana, concludendo con la Basilica di San Leucio, dedicata inizialmente ai santi Cosma e Damiano, ornata dai colorati mosaici realizzati dalle maestranze bizantine.