Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dai sindacati dei medici Cgil, Smi, Snami, Simet e Ugs sulla mancanza di personale, inviando una lettera all’Anci Puglia, per chiedere un incontro urgente ai sindaci su quella che definiscono «l’emergenza del servizio 118», dove mancherebbero almeno 210 medici – su un organico regionale di 535 medici ne sono in servizio solo 325 – si pone l'attenzione su una vera e propria emergenza territoriale da non sottovalutare.
Ad alzare la soglia d'attenzione da parte delle istituzioni locali sui Punti di Primo Intervento di Trani e Canosa che da tempo soffrono di carenza di personale, è opportunamente intervenuto il consigliere regionale, Francesco Ventola. "Considerato che si approssimano le turnazioni per le vacanze – allerta Francesco Ventola – non vorremmo trovarci con ridimensionamenti di orari come sta accadendo in altre Asl (Cisternino e San Pietro Vernotico della Asl di Brindisi). Per questo si rende sempre più necessario ed improcrastinabile il riconoscimento delle “zone carenti”".
Il 31 Maggio infatti, dopo aver sollecitato l’assessore Rocco Palese, il consigliere, Ventola, ha formalizzato la richiesta di audizione urgente in Commissione Sanità chiedendo la convocazione del Direttore generale della AslBt, del Direttore di dipartimento salute regionale, dell'Assessore regionale alla salute e del Responsabile del servizio 118 AslBt, in merito al riconoscimento di "zone carenti" per Canosa di Puglia e Trani, al fine di potenziare le strutture del PPI.
"Non c’è più tempo da perdere – ribadisce Ventola – non possiamo rischiare. La Regione è in ritardo e i servizi di PPI devono essere subito potenziati". In difetto, potrebbero profilarsi all'orizzonte una serie di iniziative pubbliche locali volte a garantire ai cittadini il idiritto ad avere l'assistenza e le cure migliori.