Le Interviste

A colloquio con il Commissario ZES Adriatica, Guadagnuolo, anche sulla zona D2 di Canosa

Maria Rosaria Di Chio
Commissario ZES Interregionale Adriatica Puglia e Molise
Con l'ing. Manlio Guadagnuolo abbiamo posto l'accento sulle opportunità delle Zone Economiche Speciali e sulle criticità da sciogliere
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Abbiamo colto l’occasione del convegno, organizzato dal Rotary club di Canosa, sul tema delle Zone Economiche Speciali, per incontrare il commissario della ZES Adriatica interregionale Puglia e Molise, l’ing. Manlio Guadagnuolo, ospite della serata. Con il commissario abbiamo parlato del delicato compito che gli è stato affidato, ponendo l’accento sui punti critici che sono stati oggetto di polemica, per i quali dovrà adoperarsi nel tentativo di trovare la soluzione più equilibrata.

Come si può facilmente dedurre dall’intervista il ruolo di Commissario delle ZES non consiste proprio in una passeggiata, anzi, prevede una serie di responsabilità e la ricerca di equilibri che vanno trovati e mantenuti nel tempo. Cominciando a lavorare dall’implementazione del sistema degli Sportelli unici amministrativi e dalla previsione dell’agevolazione fiscale per le imprese che avviano una nuova attività economica nelle ZES del Mezzogiorno, così come è sostanziale e indispensabile l’individuazione, tra le aree oggetto di perimetrazione, delle aree a cui dare priorità per i nuovi insediamenti produttivi, in modo da accelerare l’attrazione degli investimenti.

Ed è proprio da quest’ultimo compito del commissario della ZES interregionale Adriatica di Puglia e Molise che vogliamo partire con una domanda che sta a cuore ai cittadini e soprattutto a chi voglia fare impresa a Canosa.

Lei è a conoscenza del fatto che qualche tempo fa la provincia BAT ha presentato una Zes, detta area retroportuale di Barletta di cui, all’atto della presentazione, faceva parte anche un’area produttiva di Canosa, D2, e che poi, pare, la Regione non abbia più dato risposta al Comune nonostante fossero stati soddisfatti tutti requisiti?

Allora, ricostruiamo un po’ l’accaduto, partiamo dal DPCM del 3 settembre 2019 con il quale è stata istituita la ZES Adriatica interregionale di Puglia e Molise. Quella perimetrazione definita dalla Regione Puglia ha creato una sommossa da parte di svariati territori che sono rimasti al di fuori della ZES. Ed uno tra questi è proprio il territorio di Canosa. Soltanto Barletta ha un'area, peraltro molto estesa, che comprende il porto, diciamo l’area produttiva lungo la via Trani, di circa 250 ettari, nella BAT, in sostanza, non c'è praticamente nient’altro. Motivo per il quale poi, la Regione ha cercato di recuperare a questa perimetrazione non proprio ortodossa per la quale non si è individuato un vero e proprio responsabile. Ma d’altronde si sa, quando le cose sono fatte bene ognuno ne vuole essere protagonista, diversamente diventa difficile individuare delle responsabilità. Il vero problema è sorto quando che la Regione non poteva più porre riparo con la riperimetrazione perché non aveva più il potere in seguito al DPCM su citato.

Ora, nell'ambito del Decreto Legge PNRR 2 che è stato approvato dal governo il 16 Aprile scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di fine Aprile, il potere di avviare una procedura che possa portare alla revisione della perimetrazione della aree ZES, è stato affidato ai commissari, pertanto nel caso della ZES Adriatica, al sottoscritto che avrà tra le mani la patata bollente e dovrò ridefinire questa perimetrazione andando a inserire o modificare delle aree meno produttive a vantaggio di aree più produttive dove c’è una maggiore effervescenza dal punto di vista imprenditoriale.

Cosa vuol dire esattamente  fare parte dell'area retroportuale di Barletta, vuol dire che per la città è prevista la realizzazione di un porto commerciale o il suo potenziamento?

No, non significa questo, significa che per Barletta, nella ZES, tutti coloro che vogliono investire nelle aree stesse ben vengano. Quindi non sono degli interventi miranti al potenziamento del porto commerciale ma sono miranti al potenziamento delle attività produttive.

Ma cosa comporta far parte di una ZES, quali sono gli incentivi previsti?  

Non tutti ancora sanno cosa significhi ZES. Intendo dire cosa implichi far parte del territorio ZES e quindi quali sono i vantaggi del far parte di una ZES. Il vantaggio principale è quello della semplificazione amministrativa, quindi se c'è un imprenditore che abbia una piccola, media o grande impresa, anche locale, nazionale o internazionale, una multinazionale o un'impresa italiana pugliese che voglia riportare la propria attività in Italia avendo localizzato in passato all'estero, può farlo e godere delle semplificazioni amministrative e delle agevolazioni fiscali.

In che modo?

Innanzitutto la ministra Carfagna con la riforma delle ZES fatta poco meno di un anno fa che è entrata in vigore a tutti gli effetti a fine luglio del 2021 con il DL Semplificazioni, ha istituito l'autorizzazione unica, ciò significa che gli imprenditori non devono girare per i mille uffici dei comuni, delle province e delle regioni  per ottenere le autorizzazioni ma hanno un unico riferimento che è il Commissario Straordinario della ZES. Si presenta un'istanza di autorizzazione unica allo Sportello Unico digitale del Commissario Straordinario della ZES che svolge tutta la procedura con una semplificazione amministrativa del 50%, e al termine di tutta questa procedura rilascia un’autorizzazione unica con tempi certi e termini perentori.

Il nuovo procedimento di autorizzazione unica, sostituisce tutte le precedenti autorizzazioni, concessioni, pareri, ecc., mantenendo il rispetto delle normative in materia di valutazione di impatto ambientale, e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attività previste nel progetto e, se necessario, può costituire anche una variante agli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale, ad eccezione del Piano paesaggistico regionale. In altre parole, si scavalca tutti questi passaggi e si viene fuori da quelle logiche delle diatribe dei consigli comunali e smaltendo tutta la prassi burocratica che spesso rallenta e blocca gli investimenti. E l'imprenditore può immediatamente dare avvio alla propria azienda.

Questo è  il vantaggio più importante: la semplificazione amministrativa con la certezza dei tempi per l'avvio delle attività. Si viene fuori da quei lacciuoli della burocrazia che da sempre attanagliano il Paese.

Si parla anche di agevolazioni fiscali?

Altra questione è quella delle agevolazioni fiscali tra cui la più importante è quella del credito d'imposta che adesso con PNRR 2 è stato esteso anche all'acquisto dei suoli.  Consideri che un imprenditore che vuole investire in area ZES ha diritto al credito di imposta anche per l'acquisto del terreno, per l'acquisto di un immobile che è esistente sul quel terreno, per la realizzazione di un nuovo immobile o per l'ampliamento di un immobile già esistente oltre che per la fornitura e posa in opera dei macchinari e delle attrezzature che siano funzionali all'esecuzione dell’impresa. L’imprenditore ha diritto al credito di imposta su tutto l'investimento: dall’acquisto del terreno fino alla completa realizzazione, al 45% per le piccole imprese, al 35% per le medie e al 25% per le grandi.

Le ZES quindi rappresentano una grande occasione per gli imprenditori?

E sicuramente un’occasione per porre fine al conflitto atavico tra le imprese e lo Stato che ha ingessato la nascita e la crescita di nuove iniziative imprenditoriali per via della burocrazia

Concludiamo ponendo ancora l’accento sulla zona industriale D2 della nostra città?

Come le dicevo la palla adesso è in mano al Commissario pertanto sarò io che dovrò stabilire dei criteri di ampliamento delle aree per inserire degli investimenti in area ZES, tenendo conto anche della serietà degli investitori, dei programmi e della bontà dei progetti di investimento, dei piani finanziari, della bancabilità degli interventi prevedendo dei criteri che siano i più oggettivi possibile per evitare che si possa pensare che il commissario abbia favorito l'uno piuttosto che l'altro. L’obiettivo più importante da raggiungere è dare esecuzione al mandato istituzionale che mi è stato affidato dal Presidente del Consiglio di creare sviluppo e occupazione

Mi sembra di capire che non sarà una missione proprio semplice, le faccio il mio “in bocca al lupo”!

Ha detto bene, ma ce la faremo, io sono determinato. Viva il Lupo!

sabato 21 Maggio 2022

(modifica il 16 Giugno 2022, 15:41)

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